A proposito di me

Ogni giorno ci raccontano e ci raccontiamo tante storie. C’è il classico raccomandato, quello che tanto comunque andrà, un lavoro lo trova sempre. C’è quello che tanto i soldi non sono un problema e tantomeno trovare un lavoro. Ci sono poi i pessimisti cosmici, quelli che: non faranno mai, non riusciranno mai, non saranno mai abbastanza…perché tanto si sa come va l’Italia: se non sei raccomandato non vai da nessuna parte. Tante storie, tutte vere (o in parte) ma che detto tra noi nuocciono gravemente all’umore!

Ecco, queste storie a me non interessano. Voglio andare oltre il pessimismo cosmico , superando i luoghi comuni del non so, non posso, non conosco nessuno, non ce la farò mai. Voglio consolarmi  e consolarvi con le storie di chi è diventato più o meno grande, seguendo i percorsi più disparati.

Non esiste persona che nella vita non abbia mai sbagliato strada e io ti racconterò del suo percorso, di quel momento e di quello che è venuto dopo. Seguendo il  “Laureato pentito”, potrai imparare dalle esperienze di chi ha già raggiunto il proprio traguardo e arrivare preparato alla prossima opportunità.

   A proposito… ma chi sono?

ILENIA DALMASSO

Ilenia-Dalmasso

Mi chiamo Ilenia Dalmasso, ho 28 anni e…ovviamente sono una laureata pentita. A settembre del 2011 ho conseguito la laurea in Giurisprudenza senza grande entusiasmo, ma comunque in tempo e con alle spalle un Erasmus a Madrid che ancora oggi porto nel cuore. Presa dalla frenesia del: non bisogna perdere tempo, mi sono iscritta subito alla pratica forense e presa dall’ansia non ho nemmeno fatto il viaggio di laurea a Londra (ma prima o poi troverò il tempo per farlo!). Un anno di praticantato in uno studio legale è stato sufficiente per farmi capire che quella strada non faceva per me. E superati i classici: ma sei sicura? Ma sei impazzita? Ma ti sembra il caso? Alcuni momenti di sconforto, qualche lacrima, tanti dolcetti consolatori. E infine la scelta di buttarmi a capofitto nel mondo del marketing e della comunicazione. A tre anni di distanza sono diventata giornalista pubblicista, ho conseguito un Master di I livello in Comunicazione plurimediale di impresa e New Media, e oggi lavoro in una agenzia web come Social Media Manager e Content editor. Insomma, ho trovato la mia strada e continuo a percorrerla con tante idee per la testa e qualche sogno ancora da realizzare. Nell’attesa di coronare i miei sogni planetari, ho deciso di raccontare, un po’ per curiosità un po’ per passione, storie di laureati pentiti che come me hanno una laurea ma fanno altro; storie di metamorfosi, perché anche in tempi di crisi c’è chi sceglie di cambiare; storie di sogni coronati e coronari, perché nella migliore delle ipotesi i sogni diventano realtà, ma negli altri casi restano nel cassetto.

SEGNI PARTICOLARI

Completamente priva di senso dell’orientamento, ho una passione irrefrenabile per le agendine di ogni forma e colore.

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26 pensieri su “A proposito di me

  1. Ilenia, questo blog arriva dal cielo in un momento estremamente difficile della mia vita professionale (o forse dovrei dire non-professionale?).
    Mi sono emozionata, moltissimo. Se ti dovesse andare di fare due chiacchiere, forse mi aiuteresti un po’.
    Hai tutta la mia stima! Bravissima!

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  2. Ciao Ilenia, ti ammiro molto per come hai saputo giocarti la tua seconda possibilità. Anch’io sono una pentita e laureata in Comunicazione in seconda battuta con l’ambizione di lavorare nel mondo della comunicazione digitale (per ora lavoro come impiegata). Al momento gestisco un blog letterario posologialetteraria.com. Credo che il tuo blog sarà d’ispirazione di aiuto per molti! Ancora complimenti!

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    • Ciao! Grazie mille, non sai quanto mi faccia sapere che questo blog possa servire a qualcuno a ritrovare un po’ di speranza. Ho sempre amato le storie, quelle vere, di persone che nonostante i sacrifici e la crisi riescono a trovare un proprio lieto fine. Mi raccomando non mollare, in bocca al lupo per tutto. Fammi sapere come va! 🙂

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  3. Ottima iniziativa.
    Ci accomunano diverse cose (percorsi di studio per esempio – una laurea vecchio ordinamento… un lusso di questi tempi) e i vari “ma sei matto?”, quando ho deciso di non fare l’avvocato.
    Un percorso simile, solo che il tuo finale è migliore del mio ehehe.
    Ti leggerò con curiosità Ilenia.

    Un saluto,
    Zeus

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  4. Ciao Ilenia, mi chiamo Silvia, incuriosita dall’articolo su Chiara Maci ho letto la tua storia e mi sono iscritta al blog rivedendomi nella tua storia. Sono anch’io una Laureata in Giurisprudenza pentita, con una pratica legale alle spalle (sono pentita anche di quella naturalmente :D), in cerca di una professione differente. Il blog mi ha fatta sentire in buona compagnia nella ricerca di una strada nuova.

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    • Ciao Silvia! Grazie per avermi scritto, alla fine vista dall’esterno la nostra può sembrare una scelta stramba, ma basta cambiare punto di vista per sentirsi in buona compagnia 🙂 Un grande in bocca al lupo per il tuo nuovo percorso!

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  5. Ciao! Leggo con piacere il tuo blog e spero che le tue storie mi aiutino a trovare un po’di coraggio. Sono laureata, pure “avvocata”, nonché irrimediabilmente pentita della scelta fatta.
    Ho 30 anni e me ne sento addosso 60. Come si fa a trovare il coraggio di buttarsi? Talvolta ho paura di restare “a piedi”, di mollare e non riuscire a reinserirmi nel mondo del lavoro. Altre volte, invece, ho molta più paura di lasciarmi vivere, lamentandomi.
    Panico!
    Un saluto.
    Diana

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    • Ciao Diana! Grazie per avermi scritto. Eh bella domanda, diciamo che anche io ho scelto di scrivere le storie di chi è riuscito a cambiare radicalmente anche per trovare un po’ di coraggio in più nelle scelte che faccio. Io stessa non sono stata capace di dare un taglio netto ma ho cercato di dedicare più tempo e spazio a provare a fare qualcosa che davvero mi piacesse. Così facendo, diciamo non ho più avuto posto per dedicarmi alla pratica da avvocato con esame annesso e connesso. Se riesci a farlo, a ritagliare qualche spazio per te stessa e sperimentare una nuova strada, credo che possa essere il modo migliore per provare a cambiare. Purtroppo in Italia non c’è tanto la propensione al cambiamento, quindi dire di voler fare qualcosa di nuovo a 30 anni ha lo stesso suono di voglio fare la pop star e questo contribuisce a sentirsi decisamente più vecchi del dovuto. Cambiare fa sempre paura, ma nel tuo caso puoi sempre pensare che hai un titolo da utilizzare all’occorrenza per portare a casa la pagnotta. In bocca al lupo, per tutto e tienimi aggiornata!

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  6. Mi piace come scrivi, mi piace quello che scrivi.
    E anche io qui, come molti, mi sento a casa!
    Laureata in Giurisprudenza, rimbalzata negli ultimi anni qua e là, dal Sud al Nord, in disparati studi legali … oggi posso affermare, con serenità, che cambiare “professione” non mi fa più così paura …
    Abbiamo un’unica vita per essere felici e dobbiamo proprio mettercela tutta! 😉
    Un sorriso.

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    • Ciao L’aura, grazie mille per il messaggio e le bellissime parole. Mi fa piacere che tu ti senta a casa sul blog. Le storie che scelgo sono il mio modo per dimostrare che si può cambiare strada e anche il mio rifugio nei momenti di sconforto. Ogni strada ha i suoi alti e bassi. Un abbraccio 🙂

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  7. …. ahhhhhhh ma allora non sono la sola che a 30 anni vorrebbe mollare il lavoro che fa …. !!!!! Per ora mi consolo cosi e chissà che magari, continuando a leggere questo blog, anche io un giorno possa trovare il coraggio di cambiare radicalmente e aprire seriamente la mia bottega creativa come ha fatto “la ragazza dello Sputnik”! Un sogno!

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  8. vedo che di praticanti avvocati pentiti ce ne sono tanti…. in piena crisi sul futuro ho trovato per caso questo blog… segno del destino? anche io vorrei abbandonare tutto fregandomene di ciò che pensano gli altri, solo che in questa fase di continua incertezza tra cosa “si deve fare” e ” cosa vorrei fare” non sono ancora riuscita a travore la giusta strada da percorrere…grazie per aver raccolto queste testimonianze è bello sapere di non essere soli!!
    Francesca

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    • Ciao Francesca, grazie per avermi scritto. Eh anche in questo caso la verità sta nel mezzo, il mio consiglio è di iniziare provando a fare qualche passo verso quello che vorresti fare, tentando di uscire dagli schemi di quello che “si deve fare”. A forza di fare piccoli passi, a volte non si torna più indietro. Non è detto che questo ti porterà a diventare ricca, ma forse ti aiuterà a trovare la strada più adatta a te. Buona giornata 🙂

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  9. Ciao a te,
    mi chiamo Alessio, Dottore in legge e praticante avvocato che ora fa’..lo Chef!

    Ecco la mia storia.

    Ho iniziato Giurisprudenza con grande entusiasmo, sicuro della mia scelta e forte del fatto di avere più di un avvocato in famiglia.
    Ero insomma uno di quei ragazzi ‘fortunati’che tutti invidiano e detestano allo stesso tempo in quanto figlio di un avvocato. Nel tempo ho dovuto difendere la mia persona da chi mi vedeva solo come un raccomandato a cui tutto sarebbe stato dato, non per merito ma perché era figlio DI..
    Mi sono laureato ed ho iniziato a fare una pratica molto dura, forse più dura di quella di altri non fortunati come me, ma che ho portato avanti con testardagine, nonostante ogni giorno sentissi di essere sempre meno felice e senza prospettive. Mi dicevo che ormai l’avvocato era quello che dovevo fare e che, dopotutto, se tutti mi dicevano che cosi doveva essere, vedendo la mia vita una discesa continua, forse ero solo io a non capirlo e continuavo ad andare avanti, sforzandomi di mostrarmi felice.
    Purtroppo, l’unica discesa era quella del mio essere verso il nulla. Facevo quello per cui avevo studiato, quello che gli altri si aspettavano che io facessi, quello che io inizialmente mi sentivo di voler fare, quello che seppur non mi piaceva più ormai era cosi e basta..troppo tardi per tornare indietro, troppa la paura di deludere tutti.
    Dopo due anni di praticantato mi sono iscritto all’esame per diventare Avvocato ma, purtroppo, una Commissione ha deciso che la mia domanda non era corretta e che, pertanto, avrei dovuto riprovarci l’anno successivo senza neanche sostenere l’esame.
    È stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso che era già stracolmo: decisi di non proseguire oltre la mia carriera da praticante (ovvero da nessuno) oltre che quella di Mediatore civile e di amministratore di condominio ed iniziai quindi ad interrogarmi su ciò che davvero mi dava gioia, spensieratezza e voglia di fare, riscoprendolo in una vecchia passione: la Cucina.

    Vi risparmio le critiche che ho subito per la mie scelte e il far quotidianamente i conti con la delusione negli occhi di chi mi guardava. Andai oltre.

    Mi iscrissi a un corso di cucina professionale che trovai durissimo e in cui mi sentii un pesce fuor d’acqua essendo io assolutamente neofita di quel mondo ma, al tempo stesso, capii che non potevo mollare e mi buttai, cominciando da brevi stage gratuiti e di puro sfruttamento pur di realizzare quel sogno.

    Nel giro di un anno sono poi diventato il responsabile dei secondi di un grande ristorante del centro di Roma che, in media, serve circa 200 tavoli a serata.
    La vita sel cuoco, intendiamoci, non è comoda, a dire il vero faccio turni anche peggiori di quelli che facevo prima ma..vivo, vivo davvero. Mi godo ogni momento, sia quello libero che quello del lavoro. L’uno non esclude l’altro.
    Non sono pentito della mia laurea, sono fiero di averla presa e di aver saputo cambiare all’età che avevo e che non ho ancora scritto, ovvero 29 anni alla soglia dei 30.
    È sempre possibile cambiare lavoro per trovare la felicità e la serenità.
    Infatti, a ben guardare, nella mia premessa non ho detto che sono Chef ma, al massimo, che faccio lo Cheff..io SONO Alessio, quello che faccio può cambiare sempre, quello che sono no.. ed è proprio quello che sono che non mi permetteva di poter fare felicemente l’avvocato e che al contrario mi rende felicissimo di fare lo Chef.

    Perciò invito tutti a chiedersi chi sono veramente e a partire da lì per trovare, come me e come te che ci offri questo spazio, la forza dentro di sé per cambiare e realizzarsi, perché è possibile..basta volerlo davvero.

    Un saluto a tutti.

    Alessio

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    • Ciao Alessio, mi sono rivista molto nella tua storia: laureata in giurisprudenza, ho quasi 27 anni e ho da poco iniziato la pratica legale ma la mia vera passione è la pasticceria.
      Il tuo coraggio mi ha colpito molto e mi ha dato anche tanta speranza in un momento di grande sconforto. È bello sapere che esistono persone che non sono disposte a rinunciare ai propri sogni.
      Per questo volevo ringraziarti di aver condiviso la tua esperienza ed esprimere la mia stima.

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  10. Le storie che ho letto sono meravigliose, ammiro tantissimo chi ha avuto il coraggio di ricominciare! Io mi sento continuamente inadeguata nel mio lavoro e la cosa peggiore è che ho rinunciato a fare quello che avrei voluto pensando che l’avvocatura mi avrebbe dato stabilità … un’assurdità! Che però sto pagando a caro prezzo, con la mia infelicità. Vorrei cambiare tutto, ma sino ad ora ha prevalso il “non saprei da dove cominciare” … Ma la pura adesso è quella di continuare a vivere una vita che non sento mia.

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    • Ciao Federica! Grazie per avermi scritto. Capisco perfettamente la tua sensazione, ci sono passata. Non è facile rimettersi in gioco. Il consiglio che ti posso dare è di provare a fare qualche passo in un’altra direzione. Piccoli tentativi, magari puoi iscriverti a un corso o semplicemente ritagliarti un po’ di tempo per qualcosa che fai per te. Forse non ti aiuterà nell’immediato a cambiare lavoro ma ti aiuterà ad aprirti una nuova strada.

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  11. Ciao, mi chiamo Federica e sono capitata per caso in questa pagina (o forse era destino?). Sto per laurearmi in Giurisprudenza e non sono per nulla entusiasta, circondata da continue domande tipo: “e adesso cosa vuoi fare?” a cui rispondo sempre “Non lo so” o semplicemente “non l’avvocato”.
    Ai tempi provai a fare il test d’ingresso per professioni sanitarie, cosa tragica agli occhi di mia madre, e che non superai. Ci rimasi malissimo e fui indirizzata a provare Giurisprudenza, priva di test d’ingresso. A 20 ero molto più molle rispetto ad ora, che vado per i 28, per cui rimasi sottomessa dalle pressioni dei miei familiari e accettai….il primo anno passai tutti gli esami tranne Diritto Privato, ho impegnato le mie energie per studiare queste materie giuridiche e quindi non mi rituffai negli studi per riprovare il test di Professioni sanitarie. Continuai, pensando potesse piacermi; dal terzo anno in poi sono stata assalita da un gran senso di frustrazione che mi porto dietro ancora adesso, oltre alla rabbia di non aver fatto di testa mia fin dall’inizio. Ora vedo la fine di questo incubo e mi sento persa…Mi fa piacere leggere di persone che ci sono già passate.
    Un saluto!

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