L’Italia non è solo un Paese per raccomandati. L’Italia è anche il Paese che trova nella passione il motore per crescere e che in tempi non sospetti ha fatto del nostro territorio la culla dell’arte e della cultura. Dalla curiosità di scoprire fin dove è possibile arrivare seguendo la propria passione nasce il libro “Appassionate” (Clicca qui e scopri il libro su Amazon) un progetto editoriale scritto dalla penna di Filomena Pucci. Non aspettatevi le solite storie di successi lampo, che ormai rimbalzano sul web ogni giorno: “SCOPRI COME HO FATTO A FATTURARE OLTRE 12MILA EURO IN SOLI TRE MESI CON UN BLOG” (true story). In questo libro si parla di storie vere.
Stanca di una vita a progetto, fatta di contratti a scadenza, dopo dieci anni di lavoro come autrice di programmi televisivi Filomena decide di provare a riscrivere il suo futuro con le proprie forze. La strada si rivela fin da subito in salita. “D’allora – come si legge nel suo libro – ho scritto. Un libro, un film e poi ho partecipato a concorsi, immaginando che le porte del successo si sarebbero aperte davanti al coraggio di chi lasciava tutto per seguire la sua passione. Invece nulla di tutto ciò è mai accaduto. No, neanche in sogno. I due anni che sono seguiti sono stati un incubo, ho letteralmente fatto la fame, subaffittato casa a stranieri di tutto il mondo per pagare l’affitto, e non ho azzeccato un fidanzato”. Con l’unica convinzione, scritta su un post-it, che ciò che ti piace fare è quello che sai fare meglio inizia il progetto Appassionate.
L’idea di Filomena trova il credito necessario per decollare grazie a una campagna di crowdfunding lanciata su Ulule. Inizia così il viaggio di Filomena lungo lo Stivale, con una tappa Oltralpe a Parigi, alla ricerca di storie da raccontare. Il risultato sono dieci storie di donne che grazie alla loro passione e al loro coraggio sono riuscite ad affermarsi come imprenditrici: da Antonietta Tummolo che ha scelto di produrre occhiali alla vecchia maniera, a Giulia Lovato che con la madre Mirka ha vinto l’Oscar green Coldiretti per la loro fattoria sociale in Veneto, ma anche Maria Fermanelli che dopo aver abbandonato il lavoro da architetta ha fondato il suo laboratorio artigianale Cose dell’altro Pane. Questa ricerca che Filomena ha vissuto in prima persona raccogliendo le testimonianze dirette, come in una sorta di viaggio di iniziazione, parola dopo parola, l’ha portata alla consapevolezza che quella che stava percorrendo era finalmente la strada giusta per lei.
Appassionate è una raccolta di storie di donne tutte molto diverse tra loro, ma accomunate dal fatto di non essersi arrese alle prime difficoltà e di essere andate oltre al pessimismo dilagante dei soliti scettici. Non so se anche a voi è capitato di conoscerne qualcuno, io posso dire di averne incrociati diversi sul mio cammino. Come si fa a portare avanti una propria idea superando lo scetticismo di chi di fronte a una nostra scelta non fa che mettere il luce le criticità, senza proporre mai una soluzione a problema (questo non spetta a lui)? Ho provato a sottoporre Filomena Pucci ad alcune frasi tipiche degli scettici per vedere il punto di vista di una vera appassionata e questo è quello che è venuto fuori!
1. LO SCETTICO: Di passione non si mangia, devi trovarti un lavoro serio!
FILOMENA PUCCI – ALIAS L’APPASSIONATE: La passione è un’energia, è ciò che ci permette di guardare il mondo da un punto di vista unico: il nostro. La passione è quell’elemento che ci permette di intercettare nuovi bisogni, è nella passione che si trova la forza di uscire fuori dagli schemi e rispondere in maniera differente a una necessità esistente.
2. LO SCETTICO: Il lavoro è sacrificio, non esiste il lavoro perfetto.
FILOMENA PUCCI – ALIAS L’APPASSIONATE: Anche la passione è sacrificio. Seguire la propria passione significa lavorare per raggiungere il proprio traguardo. Nessun imprenditore nasce con l’idea perfetta, un’impresa si costruisce facendo. Fino a quando l’idea resta nella propria testa può sembrare perfetta, ma è solo nel fare che si riesce a trovare il giusto ritmo e l’energia necessaria per andare verso il proprio obiettivo. A tutti capita di sbagliare. Ma l’errore è fisiologico del fare. Prima di arrivare al mio libro ho scritto tanto, ho dovuto fare molti passi e ogni errore è stato semplicemente un passo precedente verso l’avanzare. Siamo fatti di due gambe, una rappresenta la scelta giusta e l’altra la possibilità di sbagliare. Una realtà senza errori è una realtà immobile, mentre in una realtà viva gli errori non sono altro che nuove fioriture.
3. LO SCETTICO: Senza raccomandazioni in Italia non si va da nessuna parte.
FILOMENA PUCCI – ALIAS L’APPASSIONATE: Questo è vero, non posso negarlo. Ma esiste anche una grande maggioranza di italiani che lavorando sodo sono riusciti a realizzarsi professionalmente. Il consiglio che mi sento di dare è di specializzarsi al massimo in qualcosa, più ci si specializza più si diventa raccomandabili.
4. LO SCETTICO: Ormai tutti hanno una laurea, non puoi permetterti di scegliere quello che ti piace.
FILOMENA PUCCI – ALIAS L’APPASSIONATE: Non sono d’accordo, si sceglie l’università per crescere. Il mercato esiste perché qualcuno in funzione dei dati definisce i trend, ma se tutti iniziassero a fare quello che gli piace anche questo diventerebbe un trend. C’è bisogno di una realtà più umana, più vera in cui le parole passioni, idee, soddisfazione personale trovino il giusto spazio, senza risultare fuori luogo come accade oggi. Sono convinta che l’amore e la passione siano gli argomenti del futuro.
“Quello che ti piace fare è quello che sai fare meglio”
– Filomena Pucci –
Se ti è piaciuto il mio blog, non perdiamoci di vista!
Ti aspetto su:
[…] la mia doveva andare così. In questi anni ho capito quanto sia vero quello che sostiene Filomena Pucci, ovvero che “quello che ti piace fare è quello che sai fare meglio”. E io sono […]
"Mi piace""Mi piace"