Chi la dura, la vince. Non ho mai seguito il tennis (lo ammetto) ma la loro storia mi ha emozionato. Se già tra colleghi non è facile instaurare buoni rapporti, figuriamoci tra rivali. Eppure la storia di Flavia Pennetta e Roberta Vinci ci dimostra che tutto è possibile.
→ Che si può essere amiche e rivali al tempo stesso, senza strapparsi i capelli o dispensando abbracci di circostanza stile Miss Italia.
→ Che anche se sei stata la numero uno del mondo, resti sempre un numero.
→ Che dopo una grande impresa, vedi la vittoria sulla mastodontica Serena Williams, può arrivare una sconfitta.
→ Che le previsioni non ci azzeccano MAI. Non a caso, per i bookmakers la vittoria della Pennetta era data 150 a 1 mentre quella della Vinci 300 a 1.
→ Che le opportunità possono arrivare quando meno te l’aspetti, perché quello che conta è il risultato finale. Roberta Pennetta ha vinto lo Slam contro ogni aspettativa dopo ben 49 tentativi, a 33 anni quando per qualcuno sarebbe stato il caso di ritirarsi già da un po’.
→ Che ogni tanto possiamo ancora dirlo: “Italians do it better“.
→ Che si può essere donna e fare strada indossando delle scarpe comode.
→ Che le scorciatoie non sono l’unica strada perché il merito, ogni tanto, conta ancora qualcosa.
→ Che per una che lascia, c’è un’altra che non si arrende nonostante la sconfitta finale.
→ Che dietro a un sogno che si realizza tra gli applausi, c’è il coraggio di chi ha imparato a rialzarsi in silenzio dopo una sconfitta.
“Per essere felici ci vuole coraggio”
– Karen Blixen –
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