Se c’è un posto dove non ti aspetteresti di vedere un ingegnere e una grafica, bè quello è sicuramente dietro al bancone di una pasticceria! Invece, insieme, Elisa, laureata in Web designer, e Roberto, laureato in Ingegneria, formano una coppia di perfetti “Pasticcioni”. Lei passa le sue giornate con le mani in pasta pronta a sfornare nuove buonezze (come le chiamano loro) da portare in tavola, lui prepara i caffè e tiene sotto controllo i conti. Non so voi, ma io non vedo l’ora di passare da Bergamo per assaggiare una delle loro prelibatezze, intanto qui vi racconto la loro pazza storia!
ANNO DI NASCITA: Elisa 1979 – Roberto 1975
DIPLOMA: Elisa: Perito elettronico – Roberto: Geometra
LAUREA: Elisa: Assistente art director spec. Web designer – Roberto Ing. Edile
PROFESSIONE: Pasticciera creativa e Barista eclettico
SEGNI PARTICOLARI: Roberto Alto, magro, rasato con i baffi. Elisa il contrario.
SITO: http://www.pasticcioni.it/
Cosa ci fanno un ingegnere e una grafica in una pasticceria?
Mah. Cerchiamo di arrivare a fine mese mantenendo un briciolo di sanità mentale, cosa non sempre facile.
Come e quando nasce l’idea di diventare “Pasticcioni”? Cosa vi ha portato a scegliere questa nuova strada?
I Pasticcioni esistono dal 2009, anno in cui io iniziai a scoprire i dolci americani e una nuova passione nel cucinarli. Mi piacciono perché soddisfano il mio spiccato gusto estetico, perché sono particolari e perché sono buoni (anche se troppo ricchi, per questo italianizzo un po’ le ricette). Da qui è nato tutto, il resto delle mie competenze hanno fatto il resto: ho costruito un sito per gioco per pubblicare online le foto delle mie “buonezze”, che essendo appassionata anche di fotografia, avevano un ché di professionale, le persone guardavano il sito e mi scrivevano mail su come potevano ordinarle, pensavano ci fosse dietro una struttura molto più complessa di una semplice ragazza che cucinava bontà della cucina di casa sua. Quindi con l’aiuto di un’amica ho iniziato a fare anche importanti catering (vedi gruppo Max Mara, Reebok…) appoggiandomi a laboratori esistenti e autorizzati dall’ASL.
Da lì l’idea che forse di questo hobby si poteva vivere. Nel frattempo la mia amica ha continuato la sua strada come copywriter e al suo posto è subentrato Roberto che inizialmente curava i conti, cercava fornitori e si occupava quindi di più della parte contabile. Niente di concreto fino al 2014 quando la crisi del settore edile mette in ginocchio l’azienda dove ricopriva il ruolo di Responsabile ufficio acquisti, mentre io iniziavo ad essere stanca non tanto del mio lavoro ma di essere libera professionista con partita iva e di tutto quello che comporta questo regime fiscale, così insieme decidiamo che è arrivato il momento di aprire la bakery.
Quali sono state le reazioni di amici e parenti?
Gli amici ci hanno sempre spronato nella nostra scelta ammirando il nostro coraggio come del resto le nostre famiglie anche se loro inizialmente erano più preoccupate: lasciare due lavori certi (o quasi, nel mio caso) per iniziare un’avventura simile era sicuramente un rischio, ma poi hanno capito le nostre motivazioni e ci hanno appoggiato.
Dove nasce la passione per il cake deisgn?
La verità è che non amo tantissimo il cake design nel senso americano e più conosciuto del termine, per carità, non sto sputando nel piatto dove mangio, ma diciamo che amo le cose semplici, di gusto, colori pastello, animaletti simpatici, pois e righe, e il cake design oggi non è propriamente questo, per cui faccio tutto quello che riesco e che mi chiedono ma cercando sempre di proporre cose che sento più nelle mie corde. La vera passione è per le cose buone, gli accostamenti di gusti insoliti che devono essere anche assolutamente belle. Questa passione credo che nasca dal mio sviluppato senso estetico e dalla mia passione per i dolci, ad esempio i cupcakes sono il perfetto connubio di entrambe le cose.
Come avete fato in concreto ad aprire la vostra attività? Quali sono le principali difficoltà che avete riscontrato?
Detto proprio fuori dai denti, trovare i soldi. Una volta trovati i fondi necessari è stato tutto quasi in discesa. QUASI.
Abbiamo cercato un locale che avesse un affitto abbordabile nella zona che ci piaceva, abbiamo buttato giù un business plan di massima, ci siamo fatti fare preventivi per le attrezzature e abbiamo iniziato a girare i mercatini per cercare l’arredamento che volevamo fosse di recupero. Tutt’ora non sappiamo bene come abbiamo fatto ma passo dopo passo ce l’abbiamo fatta e siamo molto orgogliosi del risultato.
Come vi dividete il lavoro? Chi cucina?
Io cucino praticamente tutto il giorno, nei ritagli di tempo curo il sito, il blog, lo shop online, creo locandine e flyer, e cerco fornitori nuovi.
Roberto, invece, cura la zona caffetteria, segue i clienti, tiene la contabilità e segue i social network. Siamo una squadra infallibile a parte quando ci tiriamo dietro i piatti. ☺
Ho guardato sul vostro sito le vostre creazioni e sembrano davvero una più buona dell’altra. Qual è la vostra specialità?
Io amo tutto quello che faccio. Se dovessi scegliere le cose che mi diverto di più a fare sono i cupcakes: mi piace creare accostamenti arditi e insoliti come lavanda e limone, tè verde e menta, zafferano e cioccolato, lavanda rosmarino e cioccolato bianco, e poi dai… Non sono bellissime?
La vostra posizione economica è migliorata rispetto al lavoro che svolgevate prima?
No, decisamente. Anzi. Ma dicono che i primi mesi sono così, e noi preferiamo pagare prima tutti i fornitori per essere sereni con noi stessi anche se questo vuol dire tirare (molto) la cinghia.
Cosa consigliereste a chi vorrebbe trasformare la propria passione in lavoro ma non ha ancora trovato il coraggio di farlo?
Di ragionare. Cercare obiettivamente di capire se il proprio progetto è sensato e oltre a portare soddisfazione personale è in grado anche di farti arrivare a fine mese con ancora le mutande addosso chiedendo anche aiuto a amici, parenti, commercialisti… Se i presupposti ci sono, via le paure, sarà un successo!
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