A volte capita che, per quella legge non scritta – che tutti conoscono – secondo cui le sfighe non vengono mai sole: tutto vada storto. Come nella storia di Chiara, protagonista del libro in parte autobiografico di Chiara Gamberale, “Per dieci minuti” (edito da Feltrinelli), costretta ad accettare l’abbandono da parte dell’amore di sempre e ad incassare la decisione del direttore del settimanale presso cui lavorava, di cancellare senza tante spiegazioni la sua rubrica sostituendola con la posta del cuore di Tania Melodia, vincitrice morale dell’ultima edizione del Grande Fratello. Una persona quanto di più distante dall’universo di Chiara, che così di punto in bianco si ritrova a dover affrontare una nuova vita. Una vita non voluta, una realtà che non si può modificare e “che come unico perno su cui girare ha lo smarrimento”.
Quanto tempo serve per smaltire due grandi delusioni e riscoprire un’opportunità nel cambiamento? La domanda, di cui tutti vorrebbero conoscere la risposta in ogni momento no e che ha alimentato le più disparate teorie. Secondo Rudolf Steiner bastano dieci minuti al giorno, tutti i giorni, per un mese per fare qualcosa di nuovo mai fatto prima. Una terapia a portata di tutti per uscire dalla monotonia emotiva della quotidianità e tornare a stupirsi esplorando il mondo. Un gioco che ha il retrogusto della filosofia dello “Yes man”, svuotata di ogni esibizionismo all’Americana, che di fronte a un muro di tanti no invita a riscoprire dei buoni motivi per aprirsi nuovamente alle opportunità della vita dicendo sì a qualcosa di nuovo. Un gioco per fare ordine nel caos del momento, impegnando la mente in qualcosa di positivo per dieci minuti al giorno che Chiara, seguendo il consiglio della sua analista, ha deciso di sperimentare con il coraggio e l’incoscienza di chi non ha niente da perdere. Nessuna impresa estrema, come buttarsi con il paracadute o nuotare con gli squali. Chiara ricomincia dalle cose semplici della vita, quelle esperienze che una volta diventati grandi si disperdono nella quotidianità della vita e non ci sorprendono più.
Inizia da uno smalto fucsia sulle unghie delle mani e dei piedi, un vezzo ardito per lei che l’unico colore di smalto che abbia mai concepito è il nero, cammina inosservata di spalle per Roma, balla l’hip-hop in salotto, si ritrova a navigare su youporn.com per la prima volta, tenta un approccio ai fornelli e cucina dei pancake o almeno ci prova… ah non ve l’ho detto ma il gioco non prevede che si raggiunga un risultato in quello che si fa. Ogni esperimento porta con se l’opportunità di assaporare qualcosa di nuovo, piccole scoperte, come quando Chiara dopo aver percorso tutti i giorni la stessa strada inciampa nella Casa del Ricamo, un negozio di cui non si era mai accorta, e che le darà un nuovo suggerimento per i suoi dieci minuti. E in questo caso nulla più. L’arte del ricamo come quella della cucina proprio non fanno per lei. Ma ci ha provato e questo è ciò che conta.

Un libro che nasce da un’esigenza dell’autrice. Una storia che acquista fascino, proprio perché è una storia vera, in cui la voce della protagonista si confonde con l’Io narrante, che racconta la storia di un esperimento per distrarsi dalle sue ossessioni.
Un successo letterario, con oltre 120mila copie vendute, 9 ristampe, vincitore nel 2014 del premio bancarella, diventato anche una serie televisiva su La Effe Tv. Un libro dall’energia contagiosa, capace di toccare tasti universali. Ho letto questo libro in un mio momento no, per trovare una via di fuga dalla quotidianità di un lavoro opprimente e di un ex capo insopportabile. Non ho seguito il gioco alla lettera, ma mi ha dato la carica giusta per non sprecare il mio tempo libero a lamentarmi del mio ex capo e di quello che non sopportavo della situazione lavorativa che stavo attraversando. Non è un libro per depressi, ma è un’ottima lettura nei momenti no.
“In ogni essere umano esistono facoltà latenti attraverso le quali egli può giungere alla conoscenza del mondo”
– RUDOLF STEINER –
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Ciao Ilenia,
davvero un bel post, complimenti 🙂
Lasciarsi sorprendere dalle cose che sono intorno a noi, anche soltanto per dieci minuti al giorno, è davvero un buon modo per ripartire e reinventare la propria vita.
A volte è difficile mettere da parte le sicurezze conquistate a fatica, ma restare fermi delle proprie convizioni qualche volta è un ostacolo per la nostra crescita.
Vediamo a cosa posso dedicare dieci minuti quest’oggi 🙂
Saluti
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Ciao Carlos,
ti ringrazio per il complimento 🙂 in realtà il merito è tutto dell’autrice del libro e della sua storia davvero originale e interessante. Se ti capita di leggerlo, è un libro che apre ad alcuni spunti di riflessione interessanti.
Buona serata
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